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mercoledì, settembre 14, 2011

Intervista a George R R Martin

 Come ti è venuto di partecipare a questo incontro a favore delle librerie pubbliche di Albuquerque?
Beh, vivo a Santa Fe, quindi sono sempre ad Albuquerque, e certamente approvo le librerie.

A DANCE WITH DRAGONS ha ricevuto ottime recensioni ovunque io abbia guardato. C'è stata qualche recensione negativa?
No, solo qualcuna su amazon.com, ma aquelle non presto particolare attenzione. Ci sono molti troll e simili da quelle parti. Ma generalmente, sì, le principali recensioni sono state le migliori che abbia mai avuto.

Devo ammettere che ho iniziato da poco a leggere i tuoi libri, dopo averti scoperto tramite la serie HBO. È questo il nuovo percorso del tuo pubblico?
Beh, certamente ho ottenuto un nuovo e più grande gruppo di lettori grazie alla serie. Tutti i libri più vecchi, alcuni vecchi di 15 anni e che non erano stati best-seller al momento della loro uscita, stanno vendento tantissimo adesso e scalando le classifiche dei best-seller. Sono tutti spettatori della serie TV che hanno apprezzato lo show e ora cercano i libri. Il potere della TV è innegabile.

Sei passato dallo scrivere per la TV ed il cinema ai libri e ora hai di nuovo una grande serie TV.
Sì, c'è una certa ironia in questo perché, sai, sono stato a Hollywood per una decina d'anni, e gli ultimi cinque li ho passati cercando di avere un mio show, scrivendo puntate pilota e sceneggiature. Ma non sono riuscito a farcela, e poi ho lasciato tutto e sono tornato a scrivere libri, che non avrei mai pensato potessero essere filati perché sarebbero stati troppo costosi. E invece ecco una serie effettivamente andata in onda e diventata un successo. È fantastico!

Come hai scelto di vivere a Santa Fe?
Nel 1978, insegnavo nel Midwest ed il World Science Fiction Conference era a Phoenix. Non ero mai stato nel Southwest ed avevo deciso di guidare per andare alla conferenza, stando da amici lungo la strada, tra cui alcuni a Santa Fe, che sono giunto ad amare. Quindi, un anno e mezzo dopo, quando decisi di diventare scrittore a tempo pieno, vendetti la mia casa nello Iowa e mi spostai qui. Una dlle cose migliori dell'essere uno scrittore di romanzi è puoi lavorare da casa. Il mio ufficio è dall'altra parte della strada rispetto a casa mia. Inoltre, sono diventato dipendente da peperoncino verde e ora non potrei andarmene nemmeno volendo.

La tua vita è cambiata completamente a causa del successo della serie HBO e dei tuoi libri?
È certamente possibile, ma è troppo presto per dirlo con certezza. Nell'ultimo certo ho certamente notato un cambiamento in questo, vengo riconosciuto per le strade e negli aeroporti. Non ci sono abituato. Gli scrittori hanno uno status di celebrità, ma è una sorta di celebrità invisibile. Ma ora la mia faccia appare in TV ed in internet, e ovunque vada la gente mi riconosce. Per il momento siamo ancora nella fase in cui la cosa mi sorprente un po' ogni volta che accade. È bello, ma non so... svanirà? Inizierà ad interferire con il mio lavoro? Potenzialmente, ci sono le potenzialità perché possa cambiare la mia vita. Vedremo.

Invidi scrittori famosi che fanno una vita più ritirata, come Cormac McCarthy?
A dire il vero, so dove si trova Cormac, qui a Santa Fe! No, non invidio un simile ritiro. Sì, a volte le... attenzioni diventano irritanti. Ma il 99% dei miei fan sono fantastici, e molto positivi. Mi spiace l'attenzione dei miei lettori e mi piace andare andare alla World Science Fiction Convention e al Bubonicon e incontrare i miei lettori e sentire cosa pensano del mio ultimo libro?

Quindi sei felice, con la tua vita da scrittore?
Sì.

Che cosa raccomanderesti agli aspiranti scrittori che vogliono vivere con quel lavoro?
La mia competenza riguarda soltanto fantasy e fantascienza. Una delle cose migliori di fantasy e fantascienza è che c'è un buon mercato di storie brevi, cosa non vera per altri generi letterari. Suggerirei agli aspiranti scrittori di iniziare con le storie brevi. Non iniziate con romanzi o serie lunghi come i miei. Non è il modo per partire. Sarebbe come provare a scalare l'Everest.
Ho scritto storie brevi per sei anni prima di iniziare il mio primo romanzo. Negli anni '70 ero presente in tutte le riviste di fantasy e mi sono costruito un nome. Sai, puoi provare tecniche differenti, trovare il tuo registro, fare esperimenti. E se scopri di aver perso una settimana o due per una storia breve, almeno non hai perso un anno o due per un romanzo.
E poi aiuta molto avere un po' di storie sulle riviste prima di iniziare ad entrare nel mercato dei romanzi. I giovani scrittori potrebbero iniziare leggendo riviste come Asimov's, Analog e The Magazine of Fantasy and Science Fiction ed iniziare a mandare loro delle storie.
Non saprei dire per generi differenti da fantasy e fantascienza.

Che ne pensi della poesia?
Non scrivo poesie, ma mi piace leggerle. I miei gusti sono molto classici. Mi piacciono le poesie in rima, come quelle di Byron. I versi liberi non fanno per me.

Sei dell'idea che in qualche modo i tuoi scritti siano un'allegoria dell'epoca attuale?
Ogni scrittore, non importa se fantasy o di un altro genere, scrive essenzialmente del proprio tempo, perché è il solo tempo che conosce. Non cerco di fare consciamente un'allegoria, come ha fatto Tolkien. Non mi piacciono, quindi non si può prendere i miei libri e dire, "Quel personaggio è George W. Bush," o "Sta parlando della guerra in Iraq," o cose del genere. Cerco di evitarlo.
D'altra parte, penso che il tempo in cui viviamo e le esperienze che abbiamo inevitabilmente ci influenzino. Quindi ad un certo livello quel genere di cose finisce per impregnare l'opera.

fonti:
http://www.local-iq.com/
http://www.labarriera.net/

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